L’Hand Grip Strength Test ha come scopo quello di misurare la forza isometrica massima esercitata dai muscoli dell’avambraccio. Oggi vedremo quanto è utile questo tool.
DI COSA SI TRATTA
L’Hand Grip Strength Test ha come scopo quello di misurare la forza isometrica massima esercitata dai muscoli dell’arto superiore:
della mano responsabili dell’estensione dell’avambraccio,
della flessione dei metatarsi e delle falangi,
della flessione delle dita e dell’adduzione del pollice.
Questo perché la forza dell’impugnatura è importante per ogni sport in cui le mani sono utilizzate per prendere, lanciare o sollevare.
Inoltre, si è evidenziato che le persone con le mani forti presentano una forza generale molto sviluppata, e spesso può essere utilizzato anche come test di forza generale. D’altra parte un certo numero di studi in letteratura ha anche dimostrato come essa sia strettamente correlata alla forza esercitata da altri gruppi muscolari (Wind et al., 2010).
La misura della FORZA PRESA DELLA MANO (FPM) fa inoltre parte di batterie multi test per la valutazione dell’efficienza (fitness) neuromuscolare (Espana-Romero et al., 2010).
COME SI ESEGUE IL TEST
Il Grip Test è un test di facile somministrazione, richiede pochi secondi di applicazione, è poco costoso e presenta numerose applicazioni in ambito clinico.
Un limite del test è la compliance, ovvero la piena collaborazione del paziente durante l’esecuzione del test clinico. È importante la completa collaborazione del paziente/cliente perché, altrimenti, i dati misurati sono alterati, il test non risulta credibile e va ripetuto.
Il test viene eseguito con un dinamometro che registra le variazioni di forza di ciascun candidato.
A loro verrà chiesto di stringere il più possibile il dinamometro fino a quando non verrà detto di fermarsi dal valutatore.
Il test viene ripetuto su entrambe le mani, per valutare la forza prensile in entrambe le mani (Werle et al., 2009). Questo perché il Grip Test è in media maggiore per l’emilato dominante. Infatti, in un recente studio in adolescenti e giovani adulti la HGST era in media più elevata del 3-5% per l’emilato dominante in ambedue i generi (Scalfi L. et al., 2010).
Il Test di Forza Prensile può essere utile ai fini dell’idoneità fisica dei soggetti che praticano attività sportiva.
L’idoneità fisica è un importante fattore predittivo al fine di vedere se un soggetto ha un’elevata fitness cardiovascolare e muscolare.
Recentemente alcune ricerche hanno mostrato come una diminuzione della forza prensile, quindi della forza muscolare, potrebbe essere associata all’aumento di mortalità causata da alcune malattie gravi. Alcuni autori hanno evidenziato una relazione specifica con la mortalità cardiovascolare (Gale et al. 2007, Rantanen et al., 2003).
Più in generale numerosi studi hanno messo in evidenza, su periodi di follow-up molto variabili, come valori ridotti di FPM siano predittori indipendenti di mortalità in età geriatrica (Bohannon et al., 2008).
HAND GRIP E CUORE
L’istituto Cardiovascolare e Scienze Mediche di Glasgow ha rivelato che una minore forza di presa era fortemente associata a una vasta gamma di malattie gravi per la salute umana, una fra queste sono le malattie cardiovascolari (Wu Yili et al., 2017).
Alla luce di questi risultati pare evidente come l’aggiunta di questo test all’interno di un esame clinico, al fine di valutare lo stato di salute cardiovascolare del paziente, possa, attraverso la misurazione della forza prensile, fornire un dato importante per determinare il grado di rischio cardiovascolare che il paziente/cliente possa presentare in negativo per la sua salute. Infatti, la forza muscolare inferiore è già nota per essere associata a una maggiore mortalità e morbilità (Wu Yili et al., 2017).
Tuttavia è improbabile che questo Grip Test possa sostituire i protocolli standardizzati per la valutazione del rischio cardiovascolare, ma potrebbe essere introdotto come un esame valutativo della forza generale dell’individuo. Inoltre, il Grip Test, dato il suo costo contenuto e la facilità di somministrazione, potrebbe essere utile nelle aree povere del mondo, dove l’accesso alle risorse risulta difficile.
In altri esperimenti altri autori hanno misurato la forza prensile in diversi candidati provenienti da diversi Paesi e monitorati nel corso di 4 anni per scoprire cosa accade, nel piano temporale, ai soggetti che hanno manifestato una forza prensile più bassa rispetto alla media. Lo studio ha rivelato che le probabilità di morire durante questo periodo erano più elevate per le persone con prese più deboli, così come le probabilità di avere un infarto o ictus (Bazian., 2015).
In media le persone ad alto reddito presentano una forza prensile di circa 38.1 Kg mentre le persone a basso reddito una forza prensile di 30,2 Kg. Tutti i partecipanti che mostrato una riduzione di forza prensile in media di circa 5 Kg, hanno un incremento del 16% del rischio di morte, e soprattutto una maggiore probabilità di morte a causa di malattie cardiovascolari (Bazian., 2015).
Nello studio il 2% dei soggetti esaminati sono morti nei successivi 4 anni dalla misurazione della forza prensile tramite Grip Test. È singolare come le persone con una forza prensile inferiore alla media avevano una maggiore probabilità di morire durante lo studio da malattie cardiovascolari. Le stesse persone che presentavano una forza prensile ridotta erano predisposte a morire anche a causa di ictus (Bazian., 2015).
Il Grip Test sta diventando una forte realtà per valutare se i soggetti che mostrano una forza prensile ridotta rispetto alla media, possano essere maggiormente predisposti a malattie gravi. Molte ricerche hanno messo in luce come la forza muscolare, e una sua riduzione, potrebbe essere predittrice di morte causata soprattutto da malattie cardiovascolari. Il dato interessante ci è fornito dalla riduzione della forza prensile, rivelando che una sua riduzione -almeno 5 Kg rispetto alla media- provochi un incrementare del 16% della probabilità di morte causata da malattie cardiovascolari.
TAKE HOME MESSAGE
Le evidenze collezionate in questo articolo indicano in maniera chiara un incremento dell’insorgenza di malattie cardiovascolari in soggetti con una riduzione della forza prensile, segno inconfutabile di una possibile correlazione tra forza prensile e malattie gravi.
Tuttavia il Grip Test ha ancora alcuni limiti.
Prima di tutto bisogna trovare una forte correlazione tra la riduzione della forza prensile e la predisposizione all’insorgenza di malattie cardiovascolari: ancora oggi non vi è uno studio che spieghi l’associazione tra ridotta forza muscolare e l’incremento dello sviluppo di malattie cardiovascolari. Inoltre, bisogna eliminare la possibilità che la riduzione della forza prensile è stata causata da una malattia già pre-esistente e non il contrario, perché questo invaliderebbe automaticamente il test.
Nonostante le difficoltà, è interessante come il Grip Test possa fornire una valida realtà per determinare, in futuro, se i soggetti con una riduzione della forza prensile di almeno 5 Kg rispetto alla media, siano maggiormente predisposti al rischio di morte per malattie gravi.
Inoltre, ma non meno importante, la ricerca dovrà focalizzarsi per capire come l’incremento della forza nei soggetti carenti possa determinare una riduzione alla possibilità di avere infarti o ictus e, quindi, di ridurre l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
Molti altri esperimenti sono in corso al fine di spiegare e approfondire meglio questi interessanti risultati.